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Articolo 9 della Costituzione

Progetto e
Concorso nazionale

Articolo 9 della Costituzione

Cittadinanza attiva per la cultura, la ricerca,
il paesaggio e il patrimonio storico e artistico


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INCONTRO

3.10.2012
Inizio ore 11:00

L’art. 9 della Costituzione: nascita, evoluzione e attualità


Elenco scuole incontro

I presupposti. Le prime manifestazioni di un diritto italiano dei beni culturali. La deliberazione 24 ottobre 1602 del Granduca di Toscana; l’editto Lobkowitz del 13 aprile 1745 in Lombardia; la  prammatica LVII,  emanata da Carlo III di Borbone il 24 luglio 1755: la natura frammentarie ed essenzialmente  repressiva dei provvedimenti adottati nell’Italia preunitaria. L’importanza dell’editto del Cardinal Pacca (7 aprile 1820) come primo provvedimento organico di salvaguardia dei beni artistici e storici. Il conseguimento dell’unificazione nazionale (1860) e la continuazione della dispersione del patrimonio culturale. L’importanza della legge Rosadi (1909) e della legge Bottai (1939), come prime leggi organiche di tutela del patrimonio nazionale.

 Un punto d’arrivo e di partenza. L’avvento della Costituzione repubblicana. L’affermazione del  valore estetico culturale (art. 9) come principio fondamentale della nuova democrazia italiana. Le connessioni fra la promozione dello sviluppo della cultura (art.9) e la libertà dell’arte e della scienza (art.33). La sostanziale inattuazione della Costituzione nel primo quarantennio di storia repubblicana. Qualche luce: la commissione Franceschini e il Ministero per i beni e le attività culturali. La spinta innovatrice prodotta della normativa comunitaria e  dalle autonomie locali nell’ultimo decennio del ‘900. Il riparto di competenze operato dal nuovo titolo V (2001)della Costituzione. La costituzionalizzazione delle funzioni di valorizzazione.

Costituzione e Codice dei beni culturali. L’avvento del codice dei beni culturali (2004). Le novità del codice: l’estensione dei beni oggetto di tutela; il riordino della disciplina della alienazione dei beni culturali pubblici; l’opzione per i contenuti “reali” del bene: l’arricchimento del patrimonio fruibile. Il codice come sistema: l’integrazione dei vari livelli di governo nelle politiche dei beni culturali; il rilievo del principio di legalità; la centralità della nozione di “patrimonio culturale”. Una concezione “mista” e “aperta” dei beni culturali. Verso un “patrimonio culturale europeo”.

Relatore: Mario Fiorillo

Laureato con il massimo dei voti e lode presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza", è stato dapprima contrattista dell' Istituto di studi sulle regioni del CNR, e ha poi conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto costituzionale presso l'Università degli studi di Bologna. Nel 1998 è divenuto ricercatore universitario e, successivamente, professore supplente di Dottrina dello Stato (2000), professore associato (2001), professore straordinario (2005), e infine professore ordinario (2008) per il raggruppamento universitario IUS 09 (Istituzioni di Diritto pubblico).

 Presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Teramo è titolare della cattedra di Diritto pubblico e Diritto costituzionale. E’ stato Coordinatore del Dottorato di ricerca in Discipline giuridiche pubblicistiche su la "Tutela dei diritti fondamentali; è stato Responsabile scientifico per l'area giuridica di due Master di I livello in Public Governance, nell'ambito del Progetto Genius Loci - Programma di Empowerement delle amministrazioni del Mezzogiorno, diretto dal Formez.

Ha partecipato, dapprima come membro dell’Unità operativa di ricerca e poi, dall'anno 2007, direttamente come Responsabile scientifico, al Progetto nazionale su «Le nuove frontiere dei diritti di libertà nello spazio globalizzato», nell’ambito del programma nazionale di ricerca su «La tutela dei diritti fondamentali tra ordinamenti nazionali e sovranazionali, nella prospettiva della Costituzione europea». Nel settembre  2008 è divenuto Responsabile scientifico dell'Unità operativa di ricerca su «L'influenza dei modelli stranieri nell'ordinamento giuridico italiano», nell’ambito del programma nazionale di ricerca su «Comparazione giuridica e circolazione del diritto pubblico straniero tra giudici e legislatore».

E' inoltre membro dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti e dell'associazione Gruppo di Pisa sulla giustizia costituzionale; fa parte dell’Assemblea dei soci dell’Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi (ISLE); è componente del Comitato di redazione della rivista Rassegna Parlamentare. E’ stato relatore in vari convegni in Italia e all’estero, ove ha compiuto anche diversi soggiorni di studio.

Sede dell'incontro: Biblioteca Vallicelliana

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Piazza della Chiesa Nuova, 18
00186 Roma

Situata nel complesso monumentale dell’Oratorio dei Filippini, realizzato tra il 1637 ed il 1667 accanto alla chiesa di S. Maria in Vallicella.

La nascita della Biblioteca Vallicelliana è strettamente collegata alla figura diFilippo Neri e alla Congregazione dell’Oratorio, riconosciuta da Gregorio XIII nel 1575. Gli oratoriani avevano una particolare attenzione per i libri e la prima raccolta libraria è costituita proprio dalle opere di Filippo Neri.

Nel 1873 l’intero complesso della Chiesa Nuova e dell’Oratorio fu espropriato dal Demanio dello Stato che ne assegnò la proprietà al Comune di Roma. Oggi è un Istituto periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Le raccolte dell’Istituto riguardano principalmente la storia della Chiesa, in particolare la Riforma e la Controriforma. Consultabili presso la Biblioteca anche i fondi della Biblioteca alla Società Romana di Storia Patria.


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